Alle 23 britanniche (la mezzanotte in Italia) a cavallo fra 31 gennaio e primo febbraio, il Regno Unito e l’Unione Europea si separeranno.
In prossimità dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, analizziamo gli effetti della Brexit sui marchi Europei (MUE) e sulle domande pendenti.
Preliminarmente è a dirsi che l’accordo sul recesso, stipulato tra UE e Regno Unito (2019/C 384 I/01), prevede un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2020, durante il quale il diritto dell’UE continuerà ad applicarsi per il Regno Unito e nel suo territorio, sicché fino a tale momento i marchi dell’Unione Europea continueranno ad avere validità ed efficacia anche nel regno Unito.
Cosa succederà al termine del periodo di transizione?
Dal 1° gennaio 2021 i marchi dell’Unione Europea non saranno più protetti nel Regno Unito. Tuttavia, l’IPO (l’Ufficio della Proprietà Intellettuale britannico) in pari data creerà automaticamente, e senza costi ulteriori per i titolari, un marchio britannico parallelo a quello dell’Unione che avrà la medesima data di scadenza del MUE collegato.
I titolari di domande di marchio dell’Unione Europea ancora pendenti al 1° gennaio 2021 dovranno, invece, entro il 1° settembre 2021 fare una specifica istanza all’IPO per ottenere la registrazione di un marchio comparabile nel Regno Unito, beneficiando della possibilità di rivendicare come data di deposito quella della domanda UE.
Consigliamo, pertanto, di procedere al deposito delle domande di marchio dell’Unione Europea entro i primi mesi del 2020, in modo da beneficiare del regime transitorio, ottenendo una registrazione valida anche nel Regno Unito.